Di Qais Aljoan - agosto 2025

Quando l’UE applica l’articolo 2

Negli ultimi vent’anni, l’Unione Europea non ha esitato ad adottare misure punitive nei confronti di alcuni partner quando sono stati violati principi democratici fondamentali:

Quando l’articolo 2 resta inapplicato

Nel caso di Israele, beneficiario dal 2000 di un Accordo di Associazione con l’UE, tale clausola non è mai stata attivata — nonostante un’ampia documentazione riguardo a:

L’UE non solo non ha sospeso né rivisto l’accordo — ha continuato ad espandere la cooperazione settoriale e gli scambi tecnologici. L’articolo 2 non è mai stato invocato come base per una revisione o una condizionalità.

La contraddizione fondamentale

Questa incoerenza appare ancora più evidente se si considera l’accurato esame da parte dell’UE dei contenuti educativi palestinesi, accusati di incitamento, mentre vengono completamente ignorati i discorsi etno-religiosi estremisti presenti nel sistema educativo e politico israeliano — comprese interpretazioni suprematiste di passaggi talmudici promossi da figure pubbliche e partiti politici. Passaggi che, se fossero inclusi nei testi palestinesi, genererebbero immedia...

L’asimmetria nella risposta non è solo giuridica — è profondamente morale.

La domanda

Come può una clausola giuridica essere applicata con tanto rigore contro attori deboli o geopoliticamente irrilevanti — e ignorata nei confronti di un alleato strategico, anche se accusato credibilmente di pulizia etnica, apartheid e crimini di guerra?

Se l’articolo 2 non è universale, allora non è un principio.
E se non è un principio, cosa rimane dell’autorità morale dell’Unione Europea?